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Welfare aziendale: significato e come funziona nella pratica

welfare aziendale significato e come funziona

Negli ultimi anni, le aziende hanno scoperto che investire nel benessere dei propri dipendenti non è soltanto un atto di responsabilità sociale, ma anche un solido investimento che permette di generare importanti benefici per l’azienda.

Il welfare aziendale, in quest’ottica, è lo strumento più efficace a disposizione del datore di lavoro.

Welfare aziendale: cos’è?

Il welfare aziendale, letteralmente benessere aziendale, è l’insieme di benefit e prestazioni non monetarie che il datore di lavoro può erogare a favore dei propri dipendenti. Si tratta di un’indennità sostitutiva erogata in beni e/o servizi dall’azienda.

L’obiettivo di tutti questi strumenti è quello di migliorare la loro qualità di vita e, appunto, il loro benessere generale. Per questo le tipologie di benefit sono tante e molto diverse (ne vedremo alcune in questo articolo ma ce ne sono molte altre).

Welfare aziendale: come funziona

Vediamo ora nel dettaglio come funziona il welfare aziendale e in che modo i benefici possono essere erogati ai dipendenti.

Si tratta infatti di una materia molto ampia, che prevede diverse modalità di gestione e implementazione.

Obbligatorio

Rientrano in questa categoria tutti quei benefici e strumenti che l’azienda deve concedere obbligatoriamente ai propri dipendenti.

Nello specifico, è obbligatorio il cosiddetto welfare contrattuale: in base al proprio CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro), alcune categorie di lavoratori hanno infatti diritto a servizi e benefit specifici. Per esempio, il welfare aziendale dei metalmeccanici prevede l’erogazione obbligatoria di benefici per un valore di 200 euro annuali per ciascun dipendente. Lo stesso accade per altre categorie, tra cui il personale di Case di Cura e Servizi Assistenziali e Socio Sanitari. In questi casi, è il CCNL a indicare esplicitamente l’importo esatto dovuto ad ogni dipendente annualmente.

C’è poi il welfare obbligatorio che deriva dai regolamenti aziendali. In questo caso, l’obbligatorietà è stabilita da una definizione bilaterale o da accordi territoriali.

Facoltativo

Quello che non deriva dal CCNL o dal regolamento aziendale, è il welfare facoltativo, che può essere o meno erogato in base alle decisioni del datore di lavoro, senza alcun vincolo di obbligatorietà.

Tra questi rientra il cosiddetto welfare di produttività, che consente di convertire, in parte o interamente, il premio di produttività a favore dei dipendenti in servizi di welfare. 

C’è poi il welfare on top, che si aggiunge alla retribuzione e che è frutto unicamente di decisione aziendale o di una contrattazione interna. I benefici potranno essere destinati in questo caso anche solo a determinate categorie di lavoratori, a patto che siano omogenee, non necessariamente a tutti i dipendenti. Il welfare on top è quello più diffuso attualmente.

Chi ha diritto al welfare aziendale?

Teoricamente, ne hanno diritto tutti i lavoratori dipendenti. 

Tuttavia, si tratta sempre di una scelta aziendale che viene regolata da un atto unilaterale (nell’ambito del regolamento aziendale) o un accordo con i sindacati di categoria. Il criterio può essere stabilito dal datore di lavoro stesso ma deve comunque seguire una logica di omogeneità: non possono, in altre parole, essere esclusi dei singoli lavoratori. Il criterio scelto deve essere riconducibile ad una categoria, un gruppo, una tipologia di mansione, qualcosa che accomuna una parte dei lavoratori.

Diversa è invece la questione del welfare obbligatorio, stabilito dal CCNL: in quel caso, il datore di lavoro è obbligato ad erogare la quota precisa di welfare stabilita nel CCNL ai propri dipendenti.

Quali spese rientrano nel welfare aziendale

Il ventaglio di possibilità e benefici è davvero amplissimo.

Vediamo alcune delle spese che più comunemente vengono erogate ai lavoratori nell’ambito di un piano di welfare aziendale.

Servizi alla persona

  • Piani sanitari integrativi.
  • Prestazioni convenzionate con istituti sanitari.
  • Assistenza sanitaria per familiari non autosufficienti o anziani.

Servizi sanitari

  • Buoni benzina.
  • Buoni pasto.
  • Buoni spesa.
  • Abbonamento al trasporto pubblico.
  • Abbonamenti in palestra e pacchetti benessere.
  • Viaggi, eventi e iniziative culturali.

Servizi alla famiglia

  • Buoni per il pagamento di baby sitter o asilo nido.
  • Previdenza complementare.
  • Borse di studio.
  • Buoni per il pagamento di mensa o libri scolastici.
  • Polizze assicurative.
  • Prestiti (interessi risparmiati rispetto al tasso ordinario).

Come funziona il welfare in busta paga

Quando si parla di welfare in busta paga ci si riferisce essenzialmente ad una forma di rimborso. Se il datore di lavoro non può sostituirsi al dipendente nel pagamento, allora emetterà un rimborso in busta paga a saldo della spesa già sostenuta dal dipendente. Questo avviene in molti casi, il costo dell’asilo nido per esempio: se questo rientra nel welfare aziendale, il lavoratore sarà tenuto a presentare al datore di lavoro la certificazione dell’avvenuto pagamento e a quel punto si vedrà riconosciuto il rimborso in busta paga.

Tutto il resto del welfare aziendale viene invece anticipato dal datore di lavoro: per esempio, nel caso di un viaggio, di un corso o di un buono, l’azienda paga in anticipo e il lavoratore potrà usufruire del benefit senza pagare niente.

Quali sono i vantaggi di un piano di welfare aziendale

Sviluppare un buon piano di welfare aziendale può portare numerosi benefici, non soltanto ai lavoratori ma anche all’azienda stessa.

Per le aziende

Tutte le iniziative di welfare aziendale sono mosse dall’intento di migliorare la vita e il benessere dei dipendenti, nell’ottica di potenziare le loro prestazioni ma anche di farli sentire valorizzati, coinvolti, importanti per l’azienda. Questo sentimento genera nell’immediato un maggior livello di coinvolgimento e, nel lungo periodo, un incremento di produttività.

Molti studi dimostrano infatti che, se un lavoratore si sente soddisfatto e considerato come un valore importante per l’azienda, quello stesso lavoratore sarà maggiormente disposto a impegnarsi per raggiungere obiettivi aziendali. Senza contare che iniziative di welfare aziendale ben progettate riescono anche a favorire un clima sereno e collaborativo in azienda.

Al di là dei benefici che potremmo definire intangibili, ci sono anche dei vantaggi fiscali per l’azienda che sceglie di introdurre un piano di welfare aziendale. I costi delle iniziative sono infatti deducibili al 100% dal reddito d’impresa (se erogati a gruppi di lavoratori) e consentono anche un risparmio contributivo sui costi del personale (in particolare sugli oneri previdenziali).

Tuttavia, è bene sapere che ci sono differenze di tassazione notevoli tra le diverse tipologie di benefici erogati, in particolare tra fringe benefit e flexible benefit.

Per poter valutare la forma più conveniente, contattaci.

Per i lavoratori

I vantaggi del welfare aziendale per i lavoratori sul piano pratico sono abbastanza evidenti. Avranno infatti diritto ad una serie di strumenti, benefici e prestazioni in modo gratuito o dovranno sostenere un costo parziale per ottenerli: questo significa accrescere notevolmente il proprio potere d’acquisto.

Ma non è solo questo. Il lavoratore può trarre una forte soddisfazione personale e accrescere il proprio livello di benessere generale grazie ad un pacchetto di welfare aziendale ben strutturato e attento alle sue esigenze.

Welfare aziendale: che cosa può fare lo Studio Rocchi

Lo Studio Rocchi consulente del lavoro a Firenze offre una consulenza a tutto tondo alle aziende che desiderano proporre un piano di welfare ai propri dipendenti.

In una prima fase ci occupiamo di uno studio dell’azienda stessa: attraverso un questionario ai dipendenti indagheremo le loro esigenze, aspettative e richieste, per poi individuare i prodotti migliori e gli strumenti più idonei per erogare il welfare aziendale. Solo a quel punto si procede con la redazione del piano welfare, gli accordi sindacali, il regolamento aziendale e tutto quanto occorre per mettere in pratica il piano.

Tutte le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate alla data di pubblicazione.