Massimale contributivo: cos’è e quant’è nel 2024

Si parla di massimale contributivo per riferirsi all’importo massimo al di sopra del quale il lavoratore non paga i contributi previdenziali obbligatori.
Vediamo nel dettaglio cosa comporta e quali sono i limiti previsti per l’anno in corso.
Cos’è il massimale contributivo?
Il massimale contributivo INPS è il limite massimo di reddito annuo sul quale si possono calcolare i contributi previdenziali obbligatori: sopra questo limite, il lavoratore non pagherà i contributi sulla parte di reddito eccedente.
La norma è stata introdotta con la legge 335 del 1995, che ha riformato l’intero sistema pensionistico.
Quando si applica il massimale contributivo?
Il massimale contributivo non si applica a tutti solo: i lavoratori coinvolti dalla norma sono:
- I lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi a partire dal 1 gennaio 1996;
- I lavoratori che hanno optato per il sistema contributivo di calcolo della pensione, indipendentemente dalla data di inizio.
Per tutti gli altri (quindi coloro che già lavoravano prima di questa data o che hanno optato per un sistema retributivo) i contributi da pagare vengono calcolati sull’intero reddito.
Questo significa che, se un lavoratore assunto dopo il 1996 percepisce un reddito di 110.000 euro e il massimale contributivo è fissato a 100.000 euro, la quota eccedente (in questo caso 10.000 euro) non verrà tenuta in considerazione ai fini della pensione.
Il datore di lavoro che assume un nuovo dipendente, dovrà quindi chiedere al lavoratore se ha iniziato a lavorare prima o dopo il 1996, in modo da versare o meno i contributi oltre il limite del massimale contributivo.
Qual è il massimale contributivo INPS 2024?
L’importo del massimale contributivo cambia ogni anno: la rivalutazione avviene in base all’indice ISTAT dei prezzi al consumo. Per il 2024, l’importo è stato fissato a 119.650 euro.
Il reddito considerato è quello complessivo, quindi in caso di diversi rapporti di lavoro questi andranno sommati, così come si considera tutta la contribuzione, anche se versata in diversi fondi di previdenza obbligatoria.
Cosa può fare lo Studio Rocchi per te
In quanto consulente del lavoro a Firenze, lo Studio Rocchi può supportarti nell’acquisizione dell’anzianità prima del 1 gennaio 1996: per esempio, è possibile riscattare il periodo del servizio militare o il periodo di studi universitari, così come qualsiasi lavoro saltuario svolto prima di quella data, a patto che siano stati versati i contributi previdenziali obbligatori.
In questo modo, è possibile rientrare nella categoria di lavoratori non soggetti all’applicazione del massimale contributivo, quindi la pensione verrà poi calcolata sull’intero reddito.
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